In un mondo in cui i ruoli sociali spesso definiscono la nostra identità, la storia di Kasan, un monaco zen, ci invita a riflettere sulla vera natura dell’uguaglianza umana. Durante il funerale di un nobile, Kasan si confronta con la propria reazione emotiva, riconoscendo la necessità di trascendere le distinzioni sociali per raggiungere una comprensione più profonda dell’essere. Questo racconto, tratto dal lavoro di Eckhart Tolle, “Un nuovo mondo”, ci guida attraverso il viaggio di Kasan verso l’illuminazione, un percorso che lo porta a diventare discepolo di un altro maestro e, dopo otto anni, a ritrovare la sua comunità con una nuova visione della vita. La storia di Kasan è un incisivo ed efficace promemoria che ci invita a guardare oltre le apparenze e a riconoscere l’unità fondamentale di tutti gli esseri.
“Kasan, un monaco e maestro zen, stava officiando il funerale di un nobile famoso. Mentre aspettava che il governatore della provincia e altri signori e signore arrivassero, notò che aveva le palme delle mani sudate.
Il giorno seguente radunò i suoi discepoli e confessò loro di non essere ancora pronto per essere un vero maestro. Spiegò che gli mancava ancora la capacità di comportarsi ugualmente di fronte a tutti gli esseri umani, fossero essi mendicanti o re. Non era ancora capace di guardare oltre i ruoli sociali e le identità concettuali e vedere come tutti gli esseri umani fossero uguali.
Così se ne andò e diventò discepolo di un altro maestro. Ritornò da quelli che erano stati i suoi discepoli otto anni più tardi, illuminato.”
(Da: Un nuovo mondo – Eckhart Tolle)
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