Benvenuti nel regno della meditazione, il sentiero della fiducia in sé stessi, un territorio interiore che il Dalai Lama esplora sia con saggezza che con l’abituale inconfondibile perseveranza. Preparatevi a intraprendere un viaggio verso la scoperta di una connessione profonda con la vostra essenza più autentica, senza temere di essere intralciati da qualsivoglia titubanza che renda il percorso più ostico. Il Dalai Lama, con il suo caratteristico sorriso contagioso, ci guida attraverso le lande della fiducia, dimostrandoci che possiamo navigare nell’oceano delle sfide ben più che protetti da una chiara e tangibile serenità, nonché da un pizzico di umile e spontanea compassione. Preparatevi a immergervi in questa avventura senza precedenti, dove la meditazione incontra la gioia e la consapevolezza abbraccia l’ineludibile gioco della vita.
«Una tecnica importante per intensificare il risveglio della mente è quella dell’impegno. Anche nella vita quotidiana, se vogliamo ottenere qualcosa, dobbiamo perseverare. Allo stesso modo, è necessario impegnarsi per portare a buon fine la ricerca della realizzazione spirituale.
Se veniamo presi dalla pigrizia, la pratica del Dharma non progredisce. Però impegnarsi non basta, è anche importante indirizzare l’impegno nella giusta direzione. In Tibet diciamo che l’impegno dovrebbe essere costante come il flusso dell’acqua corrente. L’impegno, nel nostro caso, implica anche l’interessamento a qualsiasi attività si compia. Nell’ottica buddhista, impegnarsi significa praticare il Dharma con gioia. Perseverare non significa impegnarsi duramente per alcuni momenti ed essere completamente rilassati in altri. La chiave del successo è lavorare costantemente e consistentemente.
Tra i molti ostacoli al progresso spirituale, lo sconforto è il più difficile da superare. Indica una perdita di autostima e una mancanza di fiducia. Per contrastare un atteggiamento così distruttivo, dobbiamo generare fiducia e determinazione. Un metodo molto positivo ed efficace di combattere lo sconforto è pensare alla natura del Buddha. Tutti gli esseri senzienti hanno la natura di un Buddha, il seme dell’illuminazione. Da questo punto di vista siamo tutti uguali. Dovremmo essere stimolati da questa potenzialità innata e tenere sotto controllo lo sconforto e il disfattismo.
È anche utile pensare ai Buddha del passato. Queste persone non raggiunsero la comprensione spirituale spontaneamente. All’inizio, anche loro erano come normali esseri senzienti, infelici e tormentati dalla sofferenza e dal dolore. Fu solo dopo un enorme impegno e la perseveranza nella pratica del Dharma per molte vite che, infine, raggiunsero lo stato di piena illuminazione. Dovremmo trarre ispirazione dal racconto delle loro vite e seguire le loro orme intraprendendo un sentiero spirituale corretto. È estremamente importante non permettere alla pigrizia e al disfattismo di sopraffarci. Al contrario, bisognerebbe coltivare un forte senso di fidséia in sé stessi e avere fede nelle proprie capacità e nelle proprie potenzialità.»
(Da: Dalai Lama, “La via della Liberazione”)
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