Anche se non sono un insegnante di meditazione, ma solo un cultore della suddetta pratica, oggi voglio parlarvi di un argomento molto interessante: il dantian. Il dantian è un termine cinese che significa “campo di cinabro” o “campo di energia”. Si tratta di tre centri di energia che si trovano nel nostro corpo e che sono collegati alla nostra salute, alle nostre emozioni e alla nostra consapevolezza. Il dantian superiore si trova nella testa, il dantian medio nel petto e il dantian inferiore nell’addome. Ognuno di essi ha una funzione e una sensazione specifica, che possiamo scoprire e sperimentare attraverso la meditazione.
La meditazione sui dantian è una pratica molto antica e diffusa in diverse tradizioni orientali, come il taoismo, il confucianesimo, il buddhismo e le arti marziali. Consiste nel concentrarsi sui vari dantian, usando tecniche di visualizzazione e respirazione, per armonizzare il flusso di energia nel nostro corpo e nella nostra mente. Questa pratica può portare molti benefici, come migliorare la circolazione del sangue, rilassare i muscoli, calmare le emozioni, sviluppare l’intuizione e la saggezza.
Tuttavia, la meditazione sui dantian non è sufficiente per raggiungere il samadhi, ovvero lo stato di completa liberazione e illuminazione secondo il buddhismo. Per questo, dobbiamo basarci su altre pratiche, come le sei porte meravigliose o i quattro fondamenti della consapevolezza, che ci aiutano a sviluppare una visione chiara e profonda della realtà. Il samadhi è il frutto di una lunga e costante pratica, che richiede dedizione, disciplina e compassione.
Se volete approfondire il tema del dantian, vi invito a leggere questo post, che è una traduzione di un testo originale in inglese. Il post contiene anche un link alla voce di Wikipedia sul dantian, dove potete trovare ulteriori informazioni e riferimenti. Spero che questi appunti vi siano utili e vi ispirino a praticare la meditazione sui dantian. Grazie per la vostra attenzione e buona meditazione!
«Nel corpo umano vi sono vari centri di energia, la concentrazione sui quali può produrre sensazioni ed esperienze potenti… Nella tradizione cinese spesso parliamo di tre dantian – “campi di cinabro” o “campi dell’elisir”. Il dantian superiore è situato approssimativamente tra le sopracciglia. Il medio è sopra il diaframma, grossomodo tra i capezzoli. Il dantian inferiore è appena sotto l’ombelico. Si possono fare anche ulteriori suddivisioni di questi punti.
In risposta a situazioni differenti, ci si può concentrare su dantian differenti. All’inizio, quando focalizzare l’attenzione è difficile, o se si tende ad assopirsi, ci si può concentrare sul dantian superiore. È tuttavia meglio non praticare in questo modo troppo a lungo, altrimenti potrebbero sorgere sensazioni spiacevoli. Poiché è difficile osservare questo punto, visualizzare una fresca luce che si irradia dal dantian superiore può essere d’aiuto. Andando avanti nella pratica, si può avere la sensazione che testa e corpo divengano nient’altro che una luce radiante.
Se ci si sente stanchi o deboli o se concentrarsi sul respiro diventa difficile, si può osservare il dantian intermedio. Bisogna considerarlo non come una parte del corpo ma come una luna. All’inizio, si visualizza come se fosse una piccola luna lontana e situata profondamente dentro il petto. Andando avanti nella pratica, la luna diventa sempre più grande finché non riempie l’intero petto ed il corpo. Alla fine, può crescere fino ad includere il mondo intero, cosicché meditante ed ambiente divengono un’unica luna. Questa luce o luna non deve essere percepita come qualcosa di esterno con cui si cerca di fondersi; la luce o luna devono venire dall’interno. Alla fine, qualunque sensazione corporea a parte questa pura luce si dissolverà e rimarrà solo lo splendore della luna.
Meditando sul dantian inferiore la pratica differisce per uomini e donne. Gli uomini devono osservare un punto a tre dita di distanza dall’ombelico. Se l’attenzione viene spostata in un punto più in basso, questo può determinare eccitamento sessuale. Questo fenomeno, può non verificarsi subito, ma, man mano che la pratica si sviluppa e la salute migliora, può accadere. Le donne non devono meditare su alcun punto troppo distante dall’ombelico, né praticare la concentrazione sul basso dantian per un periodo molto lungo…
Usando questo terzo metodo, l’addome si rilasserà naturalmente ed il respiro tenderà a scendere velocemente verso il basso addome. Ciò può avere numerosi effetti positivi sul corpo e la personalità. Per coloro che tendono ad essere ipernervosi od irritabili, o per coloro che sono insicuri e troppo timidi, questo metodo può apportare cambiamenti positivi nelle attitudini emotive. Se la pratica è efficace, specialmente concentrandosi sul dantian inferiore si genereranno vari fenomeni. Innanzitutto, vi sarà una sensazione di piacevole calore che, provenendo dal dantian, si estenderà ad altre parti del corpo. Questa sensazione può diffondersi verso l’alto attraverso il petto fino alla bocca, o può volgersi all’indietro attraverso l’ano, per poi procedere lungo la spina dorsale fino alla testa e giù di nuovo attraverso il petto. Ancora, la sensazione di calore può semplicemente irraggiare dal dantian direttamente verso tutte le parti del corpo. Questo calore non è come il caldo ordinario, ma è una sensazione ricca e nutritiva. In questo stadio si percepisce che le tensioni ed il disagio del corpo iniziano a dissolversi. Alla fine, rimane solo una profonda sensazione di agio e rilassatezza. Ci si può addirittura dimenticare totalmente del corpo. La sensazione di agio e piacere, tuttavia, rimane.
Questo è il livello più alto di esperienza che si può realizzare concentrandosi sul dantian. È un livello antecedente all’esperienza del samadhi propriamente detta. Perché si sviluppi un profondo samadhi, la tecnica deve procedere ad un livello più sottile. La meditazione sul respiro e sul dantian sono buone pratiche per stabilire un punto di partenza per il Chan od altre forme di meditazione di chiara visione (insight). Tuttavia, perché il cammino buddhista giunga a compimento ci si deve basare sulle sei porte meravigliose od altre forme di meditazione, come i quattro fondamenti della consapevolezza.»
(Maestro Sheng Yen – Traduzione a cura di Yô Ung sûnim, monaca della Comunità Bodhidharma)