La meditazione, la nobile e preziosissima pratica di cui ci occupiamo pressoché regolarmente da anni, può portare, lo sappiamo, svariati benefici alla nostra vita. Ma come possiamo rendere la meditazione efficace e profonda? Come possiamo evitare gli ostacoli e le distrazioni che ci impediscono di raggiungere uno stato di pace e armonia interiore? In questi appunti, troverai alcuni consigli pratici e illuminanti di Roy Eugene Davis, un maestro spirituale che ha dedicato la sua vita a diffondere il messaggio della meditazione e della realizzazione del Sé. Davis ci insegna come prepararci alla meditazione, come scegliere una tecnica adatta alle nostre esigenze, come mantenere la concentrazione e la consapevolezza, e come integrare la meditazione nella nostra quotidianità. Che le sue parole siano una fonte d’ispirazione e di guida per tutti coloro che vogliono approfondire l’esperienza meditativa e scoprire il potenziale nascosto della propria mente. Buona lettura!
«Affinché la meditazione sia efficace, bisogna semplicemente sapere come meditare e, quindi, praticare in modo corretto. Chiunque sia ragionevolmente intelligente può meditare con beneficio.
Recentemente, durante un programma che ho tenuto durante un fine settimana, tre diverse persone mi hanno avvicinato facendomi dei commenti riguardo la meditazione.
La prima persona mi ha detto:
“Sto studiando con te da tre anni e so come meditare, ma non lo faccio. Da adesso in poi cercherò ogni giorno di trovare in modo regolare del tempo per praticare fedelmente“.
Questa è stata una buona notizia.
La seconda persona mi ha detto:
“Non posso sedermi fermo, perché quando ero bambino, quaranta anni fa, mio padre mi faceva stare sempre fermo e penso di starmi ancora ribellando adesso”.
Questa era evidentemente una scusa per giustificare la sua agitazione.
La terza persona mi ha detto:
“Ho cambiato insegnante perché il primo mi diceva di meditare regolarmente e quello che ho adesso mi dice, invece, che non devo farlo”.
Questa era una persona che stava ascoltando l’insegnamento più facile da accettare che non richiede nessun tipo disciplina.
Il primo passo da compiere è di prepararsi alla meditazione sedendosi in un posto tranquillo, pienamente risoluti a rimanere seduti per la giusta durata di tempo, sia essa di 15 minuti o più. Si può scegliere una posizione seduta sul pavimento o su una sedia, in modo che il corpo sia rilassato e stabile per la pratica. Gli insegnanti di yoga affermano che la postura ideale di meditazione è quella che permette di sedere senza disturbo per la durata della pratica, pertanto se la posizione a gambe incrociate non è confortevole, si può usare una sedia.
Bisognerebbe resistere alla tendenza di muoversi a causa dell’agitazione. All’inizio, se il corpo non è comodo, si può ovviamente correggere la posizione. La cosa principale da ricordare è che il controllo del corpo porta al controllo della mente e il controllo di quest’ultima può condurre alla concentrazione perfetta. La concentrazione perfetta culmina nella meditazione efficace.
Alcune persone fanno l’errore di dire:
“Devo controllare la posizione a gambe incrociate, anche se mi dà fastidio”.
Suggerirei di controllare le posizioni del corpo in un momento diverso da quello della meditazione. Durante la meditazione bisogna rimanere più comodi possibile, in modo che l’attenzione possa fluire dalle preoccupazioni del corpo al lavoro interiore.
Il viaggio interiore
Dopo essersi seduti, si può pregare o fare le invocazioni. Alcune persone amano usare tecniche specifiche all’inizio (come il Kriya Yoga per esempio), per incoraggiare le correnti del corpo a fluire verso l’interno, dai sensi alla spina dorsale e, quindi, verso l’alto nel cervello e nei centri più elevati.
Questo comportamento porta l’attenzione verso l’interno e la ritira dal contatto con i sensi. È probabile che non si avrà successo nella pratica della meditazione se si è consapevoli dell’ambiente, oppure se si è troppo concentrati sul corpo. Il successo nella meditazione è difficilmente possibile se si rimane ancorati ad una consapevolezza pesante del corpo e si rimane coinvolti con le attività agitate della mente.
Invertendo il flusso dell’attenzione da fuori a dentro e fluendo verso un punto di focalizzazione (occhio spirituale, chakra della corona, mantra o suono interiore) ci si allontana dai processi del pensiero per andare verso gli spazi interiori della coscienza. Questo è ciò che rende la meditazione un processo scientifico e, se lo si pratica nel modo giusto, fa in modo che il successo sia automatico. Non ci sono fallimenti nella meditazione, se si pratica il processo in modo corretto.
Quando ci si siede in meditazione è meglio farlo con la spina dorsale eretta. Permettere al corpo di cadere verso il basso o di rilassarsi all’indietro su una sedia troppo soffice culminerà nel sognare ad occhi aperti, nella sonnolenza o nel sonno. Sedere con la spina dorsale eretta fa in modo che le correnti del corpo fluiscano verso l’alto e conduce alla vigilanza. Bisogna rimanere immobili, focalizzati su un punto e vigili. Se l’attenzione vaga di qua e di là è necessario portarla di nuovo al punto di focalizzazione.
Se la mente è difficile da bypassare è utile usare il mantra, ascoltare il suono interiore, fluire verso l’occhio spirituale o il chakra della corona o pregare fino a quando non si è nuovamente focalizzati. A quel punto si medita con calma, senza pensieri.
Il segreto è:
Non arrendersi, essere vigili e pazienti. L’ansia per i risultati è una barriera contro il successo così come lo è la pigrizia.»
(Da: “With God we can” – CSA Press 1978)
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– Roy Eugene Davis (macrolibrarsi)
– Roy Eugene Davis – Wikipedia
– Roy Eugene Davis, Founder – Center for Spiritual Awareness (csa-davis.org)
– Centro di Consapevolezza Spirituale – Home (kriyayoga.it)
– Fonte: Furio Sclano