Nell’incantevole viaggio verso la consapevolezza interiore, Dennis, un agente immobiliare dal fascino maturo, si imbatte nel percorso meditativo presso lo Spirit Rock Center. La sua vita, segnata da relazioni effimere e una ricerca incessante di maestri spirituali, lo conduce a un bivio esistenziale. La pratica meditativa, inizialmente ostica, gli svela uno spettro di stati mentali che oscillano tra insoddisfazione e ansia, sorprendendolo nella loro frequenza. La psicologia buddhista emerge come faro nella notte, offrendogli gli strumenti per navigare il mare tumultuoso della mente e abbracciare gli stati che innalzano la gioia. Questa narrazione invita a un’introspezione profonda, esplorando come la consapevolezza degli stati mentali possa trasformare la percezione della felicità e guidarci verso un’esistenza più equilibrata e serena.
“Un amico mandò Dennis, agente immobiliare, a praticare in un corso di meditazione allo Spirit Rock Center. Dennis era un uomo attraente che si avviava verso la quarantina; aveva anche lui i suoi elenchi personali, avendo appena rotto con la sua diciassettesima fidanzata. Era triste perché nessuna di loro era stata quella giusta. Aveva passato anche un buon numero di maestri spirituali; ero certo che, sulla sua lista di maestri, io avrei rappresentato la prossima delusione.
All’inizio Dennis odiava la meditazione. « Non posso semplicemente trovare un’altra ragazza? » mi chiese. Gli dissi di dimenticare le ragazze e di prendere consapevolezza del respiro e del corpo. Nelle settimane successive lo invitai a fare attenzione e a notare con cura non le esperienze a lui esterne ma i suoi stati mentali, le qualità mentali che riempivano la sua giornata. Dennis non era preparato a ciò che vide. Si era considerato un ragazzo felice, invece scoprì più momenti di insoddisfazione di quanto non avrebbe mai immaginato; oltre a quelli, aveva scoperto stati mentali di avversione, noia, giudizio e ansia. Certo, c’erano anche molti momenti di piacere, ma lo stupiva la frequenza con cui si sentiva insoddisfatto e ansioso. Dennis cominciò immediatamente a giudicarsi: « Che mi succede? Perché non riesco a essere più sereno? » A quel punto era insoddisfatto della sua stessa mente. Quando me lo disse mi misi a ridere e gli feci notare che era semplicemente intrappolato nello stato mentale dell’insoddisfazione e che, invece di notarlo semplicemente come uno dei tanti pensieri che vengono, ne soffriva.
Quando cominciò a capire la natura della felicità per Dennis fu un punto di svolta: si mise finalmente a spostare la concentrazione dai problemi « esterni » agli stati interiori che configuravano la sua esperienza.
La psicologia buddhista ci facilita la comprensione di che cosa sia la salute mentale. La presenza di stati mentali salutari genera una mente sana; la presenza di stati mentali non salutari genera stress mentale, infelicità e malattia mentale. Questo riflette una differenza significativa rispetto a gran parte della psicologia occidentale, la quale si concentra essenzialmente sui contenuti residui della coscienza, su ciò che pensiamo. Sebbene sia un punto di concentrazione che ha dato origine a molti approcci terapeutici creativi, spesso ci lascia avviluppati in una produzione infinita di pensieri ed emozioni. Qui la psicologia buddhista compie una svolta liberatoria, facendo un passo indietro in piena consapevolezza per indagare sul gioco degli stati mentali in sé e per sé, insegnandoci a lasciar andare quegli stati che portano dolore e a favorire quelli che generano gioia.”
(Da: Jack Kornfield, il Cuore Saggio)
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