Chi guarda fuori sogna, chi guarda dentro si sveglia. (Carl Gustav Jung)
Con ogni probabilità, Jung si riferiva al fatto che la mente continua a elaborare, ns. malgrado, anche a un livello inconscio e chi, pertanto, l’esplora e l’interpreta in profondità – ossia chi guarda dentro – si rende conto delle vere motivazioni esistenziali che, spesso e volentieri, ne animano – fermo restando che la mente siamo sempre noi – desideri e comportamenti. Comunque, per ciò che concerne la meditazione, la sua prassi non è analitica perché si limita a far affiorare quei contenuti spontaneamente. Per maggior precisione, al massimo la meditazione rimuove solo gli ostacoli passivi, ma non crea alcun paesaggio immaginario alternativo. Spesso e volentieri confondiamo i preliminari della meditazione, cioè la concentrazione e la contemplazione, quindi il rilassamento, con la meditazione stessa. …
Elaborazione inconscia della mente
Ribadiamo, è della massima importanza … Jung sottolinea il lavoro incessante della mente, anche a livello inconscio. Esplorandola in profondità, si scoprono le vere motivazioni che guidano desideri e comportamenti. In quanto ai imiti della meditazione … La meditazione non è un’analisi, ma fa emergere spontaneamente contenuti inconsci. Rimuove gli ostacoli passivi, non crea paesaggi immaginari alternativi.
Quindi, a proposito della confusione tra preliminari e meditazione … Concentrazione, contemplazione e rilassamento sono solo i preliminari, non la meditazione stessa.
Jung descrive la mente come un’entità dinamica che opera anche al di fuori della nostra consapevolezza. Attraverso l’introspezione profonda, resa possibile da tecniche come la meditazione, possiamo accedere a questo livello inconscio e comprendere le motivazioni profonde che guidano le nostre azioni, i propri desideri.
Tuttavia, è importante distinguere la meditazione dall’analisi. La meditazione non mira a decostruire o interpretare i contenuti mentali, bensì a farli emergere spontaneamente. In questo senso, la meditazione rimuove gli ostacoli che impediscono l’accesso all’inconscio, ma non crea contenuti artificiali o immaginari.
E’ importante non confondere la meditazione con i suoi stadi preparatori, come la concentrazione, la contemplazione o il rilassamento. Questi sono solo i passi preliminari che ci permettono di predisporci alla meditazione vera e propria, che consiste nell’essere semplicemente presenti e consapevoli di ciò che emerge spontaneamente dalla nostra mente.
Prospettiva meditativa
Dalla prospettiva della meditazione, la frase di Jung sottolinea l’importanza di coltivare la consapevolezza interiore per accedere alle profondità più remote o recondite del proprio animo o, se preferite, intelletto. La meditazione ci offre uno strumento prezioso per esplorare l’inconscio, non per analizzarlo o giudicarlo, ma per accoglierlo con apertura e comprensione. In questo modo, possiamo scoprire le motivazioni autentiche che ci guidano e vivere una vita più consapevole e soddisfacente.
Riepilogo
– La mente inconscia elabora continuamente, influenzando pensieri, emozioni e comportamenti.
– La meditazione favorisce l’accesso all’inconscio, facendo emergere contenuti spontanei. Non analizza, ma rimuove ostacoli e favorisce la consapevolezza.
– Distinguere tra meditazione e i suoi stadi preparatori (concentrazione, contemplazione, rilassamento).
– Meditazione: strumento per coltivare consapevolezza e comprendere le peculiari motivazioni più profonde.
Spero che questa rielaborazione sia stata utile e sintetica, anche se in siffatta circostanza, pur di sottolineare punti che riteniamo della massima importanza, ci è capitato di ripetere concetti già espressi. Se hai domande o desideri approfondire alcuni aspetti, non esitare a chiedere.