Nel corridoio che conduceva alla sala di meditazione, nel “Tempio dei Mille Loti” – un’oasi dedicata alla consapevolezza – lessi, nella bacheca dei messaggi estemporanei:
“Non posso più negare di essermi inoltrato in un sentiero assurdo che non conduce a nulla. Mi sembra un gioco ben oltre quel miraggio che in realtà sognavo. Un gioco che non è la parodia virtuale di chi poi prega e attende che il ciel gli venga incontro. Tu compi il primo passo e il Dio di luce e amore ti sosterrà comunque.”
Siamo all’incirca nel 2050. La società, negli ultimi decenni, ha subito un’evoluzione straordinaria. Attendo il mio turno, quindi porgo il messaggio al maestro di consapevolezza odierno che lo commenterà:
“Non contemplare l’immaginario, ma solo “ciò che è”, ciò che sta accadendo. Se osservi il respiro e, quindi, volente o nolente ti concentri sul suo flusso e riflusso spontaneo, stai convergendo su di un fatto reale. Che poi l’esperienza possa o meno dissolversi nella supercoscienza è un evento che accade sempre in un secondo momento. Tu comincia dalla realtà e, se stai ben attento, approderai sempre presso lidi effettivi. Può darsi che – non comprendendo bene l’esperienza meditativa più profonda – tu voglia attribuire quel barlume di coscienza cosmica così percepita a una qualche entità supermentale, ossia spirituale. E se anche fosse? Chi siamo noi per giudicarlo se non dai suoi effetti benefici? Sta di fatto che il nostro grado di evoluzione è, probabilmente, ancora così approssimativo da non permetterci di valutare bene i risvolti metafisici delle nostre realizzazioni interiori. Che differenza fa se la natura ci appare lì per lì sotto la veste di Dio o meno? Andrà comunque rispettata! Ti senti di pregare l’infinito e, di conseguenza, attribuirgli un nome? Allora sarà reale! Non dimenticare mai che la mente diventa sempre ciò che pensa.”
Tracce, indizi, semi sparsi nei campi di coscienza per produrre spighe di benessere collettivo. Lo senti quel fruscio che il venticello crea incontrando le sterminate distese di biondo grano eterico che la vita profonde a chiunque le si avvicini con amore? Anche questa è meditazione.
È sera inoltrata, ora ho parecchio da riflettere. Guardo in alto e rammento con nostalgia i bei tempi in cui il cielo era ancora blu-notte.