Per quanti e quanti secoli ti hanno detto: caro homo sapiens, devi volare in alto, pensare in grande, dedicarti agli altri. Ora, non dico che tutto ciò non sia buono e giusto, ma non dimenticare che qualunque gesta tu stia compiendo, ovunque tu sia coinvolto, tu sei sempre qui. E qui e ora è la tua mente, o la non-mente, il silenzio che scaturisce dalla meditazione, la gioia immotivata che proviene dal nulla. Finanche lo spirito è qui, non lo troverai mai nel futuro.
Non sperare, quindi, che verrà il giorno in cui riuscirai a realizzare – come per incanto – il meglio. Semmai, adoperati subito. Chiudi o socchiudi gli occhi e medita. Non v’é da conquistar nulla che non sia già presente. È necessario solo che il corpo-mente si cheti, che le onde-pensiero si plachino, si affievoliscano e la vita ti apparirà in tutta la sua implicita e inerente sacralità. Non vi saranno più angoli tetri o bui. La realtà, ciò che è, brillerà di luce propria o, se preferisci, ti avvedrai che Dio è già presente. A ignorarlo eri tu con la tua presunzione. Dio non è dietro la foglia, ma è la foglia stessa. È come un pittore in itinere che non si è mai separato dal suo dipinto.
Vola più in basso
Come sarebbe bello se …
non avessi bisogno
di dir come sarebbe,
poiché il momento, l’attimo,
l’istante senza tempo, il tutto
è la vita intera.
Non più ricordi,
addio vecchie promesse.
Ma quali sogni?
C’è solo l’ora, il qui
che ti può render subito
l’amor che mai nessuno
non volle o non riuscì,
non seppe mai donarti.
E tu che canti e ridi
con gli occhi al ciel turchino,
vola più in basso dove
le stelle son miraggi,
ma tu ci vivi sempre.