Cos’è accaduto? Quanto tempo è trascorso da quando ho trascritto l’ultima poesia? A dire il vero so bene che tutto ciò non serve quasi a nulla. Beh, ma proprio questo è il punto. Credi davvero che la maggior parte delle presenti note (siano esse di Tizio o di Caio, che spesso celebrano le stravaganze culturali di Pinco o di Pallino) servano a qualcosa? Un aiuto a concentrarsi meglio sulla pura e semplice vacuità? Sappi che una mente vuota – e quindi meditativa – è la fucina di Dio. L’operatore supremo non si avvale di pensieri ridondanti, ma di pura e semplice energia. Senonché l’energia scaturisce sempre dal nulla. Sarebbe meglio dire che vacuità ed energia sono sinonimi. Ne vuoi una prova? …
Vacuità
Cos’è che diventa la mente quando nemmeno la più umile nube-pensiero l’attraversa?
Non v’è che dire, la mente si rivela per ciò ch’era già, pressoché da sempre, un’incantevole valle, uno spazio così ampio e tanto vivo che dici amore e il suo effluvio sarà subito vicinanza, compassione.
Già, dov’è la cattiveria, dov’è colui che l’accompagna?
Già, dov’è la sofferenza, dov’è ciò che comporta l’altalena degli apici, la folla di apparenze e di certezze che ti rendono il mondo così caotico?
Sono svanite, suppergiù all’improvviso, non appena quel raggio ti ha sollevato… ben aldilà di ciò che ritenevi fosse il tuo ambito:
la vacuità inerente, che in realtà, ora lo vedi bene, direi zampilla di antica luce e mai dimenticanza.