Oramai si fa un gran parlare di meditazione. Ai suoi esordi occidentali veniva percepita sia come un’astrusa tecnica esoterica che come un’esotica pratica orientale. Ma ora che si sta affermando anche nel DNA della cultura nostrana comincia a essere travisata e sminuita a livello di disciplina anti-stress. In realtà la meditazione è una metodica di consapevolezza che dal silenzio volontario – ricercato e talora indotto con determinati artifici, le cosiddette pratiche o tecniche – conduce all’ineffabile, preesistente, calma interiore. Il nucleo del proprio sé – la porta delle stelle – si schiude e i due mondi, l’immaginifico spirituale e il reale relativo ridiventano Uno.
Senza saperlo
Gira e rigira,
t’illudi che tutto o qualcosa cambi,
ma tu sei sempre qui
sul ciglio dell’incertezza
a coltivar l’ennesima speranza
che la vita si trasformi in un baleno
e tu stia bene o meglio
come nulla o nessuno al mondo.
Ma dai, che lo sai già, sì che lo sai!
Tu sei già tutto quanto
di bello o di gentil… suvvia gioisci,
che la luce c’è sempre, ma nel silenzio
di colui che tace per scelta e con se stesso
mentre persino le rondini… meditano
senza nemmeno, senza saperlo.