Prima di cominciare chiariamo subito l’epilogo. Mentre il soggetto della pioggia fisica è quasi sempre l’acqua, quello interiore è soprattutto luce o, se preferisci, energia. Entrambi sembrerebbero frescura, mentre in realtà sono solo i capricciosi, imperscrutabili giochi della tua coscienza. Ma cos’è la coscienza? Nei versi che seguono coscienza e supporto fisico, ossia cervello, coincidono, mentre il centro del mondo diventa super-ego.
Mentre in realtà
Tu fingi, fingi,
non fai che seminar promesse
mentre in realtà non sono
che vane, vane ciance.
Tu menti, menti,
non fai che illudere te stesso
mentre in realtà non sai
chi sia il tuo autentico alter-ego.
Tu piangi, piangi,
piovono lacrime d’astuto coccodrillo
mentre in realtà nel centro
potresti perfino sorridere.
Credi che la distanza
che ti separa dalla tua coscienza
sia così abissale
da ritenerla incolmabile?
Domande e poi domande
in un crescendo apodittico (inconfutabile, dogmatico)
che non potrai esaudire
perché là fuori è buio
mentre in realtà già piove.