Introdurre questi versi è come introdurre la meditazione. E’ inutile. Se mediti è inevitabile che, prima o poi, le identificazioni comincino a cadere. Non erano che veli che occultavano la tua vera identità. Ora – che di tanto in tanto sei solo coscienza – ci ridi. Proprio come insegna il cielo limpido quando è chiaro, azzurro e terso, ma non sai nemmeno il perché …
E con ciò?
Di questa sorta di poesie
non gliene frega niente a nessuno,
lo so!
Che io, il trascrittore,
sia un tipo un po’ bislacco?
E’ arcinoto!
Che sia una nullità?
Si sa, è alquanto risaputo!
D’altra parte cosa pretendi
da uno che prima di dormire
si prende un bel caffè …
E con ciò?
La notte sogno, ma non subisco,
recito e a volte cambio pure quella trama.
Poi medito
– Vedi? Ci provo subito –
su quel dannato verso che non c’è.