«Chi cerca proietta quel che cerca e quindi vive nell’illusione, sempre in lotta entro i confini della propria ombra. Non cercare è trovare; e trovare non è nel futuro: è qui, dove voi non guardate. (Jiddu Krishnamurti – Andare incontro alla Vita – Dal Bulletin 22, 1974)»
Mi sembra chiaro, coloro che “cercano” – con ovvio riferimento ai temi di natura spirituale – “trovano” sempre quanto stavano inseguendo, anelando. E anche se la loro indagine fosse – in apparenza – priva di pregiudizi o aspettative, quindi senza connotazioni spirituali consapevoli o degne di nota, le proprie conoscenze pregresse, se non persino gli archetipi inconsci, giocherebbero un ruolo determinante.
Quante volte abbiamo creduto di essere gli artefici del nostro destino? Innumerevoli, ma contingenza e congiunture, spesso e volentieri, smentiscono ogni aspettativa. D’altra parte i dati in nostro possesso non saranno mai sufficienti per prevedere risultati e conseguenze di determinate scelte. Credo che, in pratica, sia meglio considerare la vita come un Unicum; prima un ruscello – poi un fiume – che sgorga da fresche acque sorgive per riunificarsi, dopo un determinato tragitto, con l’essenza primeva che gli ridarà ancora e poi ancora nuova vita.
Senonché colorare o dipingere quella medesima Origine servirà a ben poco. L’importante è rinvenirla, divenirne coscienti, qui, ora, oggi. Chiudere gli occhi, calmarsi, predisporsi a riceverla, afferrarla all’istante, ma senza credere di poterla immortalare o scolpire o rappresentare con un simbolo. Perché per quanto divinamente la rappresenti riuscirai sempre a distorcerla creando un ghetto d’idee, annullando tutto ciò che di buono e di bello era stato tentato.
In tal guisa, l’unico vero simbolo che possa ritenersi degno di essere esplorato e contemplato è il vuoto. E non mi riferisco a quello di un Tempio privo di ornamenti o segni di riconoscimento. Bensì al vuoto più intimo, al cielo interiore privo delle indocili nubi pensiero e che può essere percepito solo o soprattutto in meditazione, durante quei frangenti in cui si smette di cercare.