Il presente è il sè. Noi non siamo presenti adesso, noi siamo l’adesso. (Rupert Spira)
Se vuoi cogliere il presente, vivere l’istante, percepire come se nulla fosse l’adesso, tralascia, innanzitutto, l’idea che tu debba concentrarti (su alcunché). Qualunque sforzo per essere presente o per convergere su un determinato soggetto, sia un simbolo che un intervallo di natura temporale, potrebbe rivelarsi fuorviante.
Il primo passo è, dunque, la calma, la tranquillità di spirito. Per afferrarla o riceverla serviti pure della contemplazione. Certo, l’ideale sarebbe ritrovarsi in presenza di un soggetto che infonda il suo stato d’animo rilassato. Ossia meditare con qualcheduno che abbia già realizzato la sua vera e incontaminabile natura essenziale. Ma in mancanza di meglio anche un’attitudine empatica, compassionevole, ti aprirà la porta più misteriosa che ci sia, quella dell’istante.
In concreto, come vedi, non hai nulla da conquistare se non la pazienza di fermarti. Pondera bene quanto detto. Ulteriori approfondimenti o elucubrazioni semantiche riuscirebbero solo a fuorvianti. Abbi pazienza, chiudi gli occhi e percepisci ciò che non può essere percepito.