Per coloro che non sanno sorridere di gioia, tutto il mondo è immerso nell’oscurità, anche se stanno in piena luce. (Saggezza vedica – Tirukkural C, 999)
Affermare che bisogna saper sorridere è piuttosto scontato. Chi è che non vorrebbe gioire, sentirsi felice, riuscire ad apprezzare gli oggetti o le circostanze più semplici, sentirsi a proprio agio con tutto ciò che accade se non con tutti coloro con cui veniamo in contatto?
Il problema è riuscire a comprendere dove rinvenire questa gioia. Se negli oggetti, nelle persone, nelle conquiste, nelle realizzazioni, oppure in se stessi. Donde scaturisce l’ineffabile fonte di gioia che tinge la vita con gli stessi fantastici colori dei sogni?
La fonte sgorga in se stessi, nel labirinto della propria interiorità. Ma solo quando la via per esteriorizzare la vitalità non è preclusa. Il miglior modo per consentire alla vitalità di fiorire ed effondersi sino a scavalcare il paravento dell’habitat mentale dietro cui, in genere, ci trinceriamo è la meditazione. Sicché la gioia saturerà il proprio ambiente sino a influenzare tutti coloro con cui verremo inevitabilmente in contatto. …