Lo sapete che anche la corsa può trasformarsi in un’ottima meditazione?
Al di là degli aspetti puramente agonistici o dei relativi risvolti psicologici, un impegno così consapevole può diventare ben presto una felicissima opportunità spirituale. La mente del corridore si adegua rapidamente alla situazione. I suoi pensieri diventano del tutto pertinenti al contesto da cui non si sente più avulso o estraneo, ma funzionale, una parte così organica e vitale, al punto che la sua percezione diventa viepiù chiara …
I sensi si acuiscono, l’ambiente appare più luminoso, ci si sente integrati. Naturalmente non v’è affatto bisogno di percorrere cento chilometri. Basterebbe una corsetta. Ritmi blandi e ciascuno secondo le proprie possibilità. Pensate forse che tutto ciò non sia anche e soprattutto spirituale?
L’interiorità si rivelerà prontamente. Dapprincipio sembrerà solitudine. D’altra parte, così assuefatti al frastuono interiore, come all’incessante cicalio mentale … Che meraviglia! Taci con la stessa naturalezza con cui corri. Ma gli alberi di questo splendido viale ne approfittano e lo stormir delle innumerevoli foglie si fa canto, il più eccelso che si possa mai immaginare.
Ecco, lo spirito fa capolino, diviene il mondo ordinario. E dove potrebbe essere altrimenti se non nella gioia che si rinnova sempre?