Tra meditazione e arte non v’è molta differenza. Nel senso che le indicazioni su come predisporsi a meditare possono essere accennate meglio con un espediente creativo che suggerite mediante specifiche istruzioni verbali. Quali passi seguire? E gli scopi, gli ideali, gli obbiettivi?
Il rapporto con la propria interiorità è più simile a una storia d’amore che ad una formula. Non solo, la meditazione non è il risultato di un approccio di tipo sciamanico. Per quanto ci si sforzi e concentri, quali che siano le vette di coscienza così raggiunte, si ricadrà sempre indietro. Come se non bastasse, mentre le montagne sono ardue da scalare, le valli ci attendono ogni volta a braccia aperte.
La consapevolezza che da questa questa vita così multiforme e poliedrica si possa risalire al Brahman, ci consente, tuttavia, di ammirare la vetta senza il rischio di ripiombare, ancora una volta, nell’oblio, nella dimenticanza, nell’inquietudine esistenziale, nella sofferenza. In prossimità della meta il chiacchiericcio dei pensieri che si rincorrono e giustificano l’un l’altro diverrà pressoché impercettibile. Allora conterà più l’aiuto di una metafora che qualunque teoria: la vita è il respiro dell’Uno… E il premio consisterà nel riuscire ad armonizzarsi … con la totalità.
Praticare una tecnica in guisa di mero formalismo non è sufficiente. Anche se siamo suggestionati dalle apparenze, navighiamo pur sempre in un oceano di consapevolezza.
Grande…