«Sii lontano, lontano dal mondo del caos e della miseria, vivi in esso, senza esserne toccato. La mente meditativa non ha legami con il passato e con il futuro eppure è capace in maniera sana di vivere con chiarezza e ragione. (J. Krishnamurti)»
Come sarebbe bello se potessimo attraversare i paesaggi della vita senza dover subire il logorio che comporta l’inevitabile succedersi delle stagioni. Come sarebbe bello se potessimo immergerci nelle relazioni senza il patema di soffrirne le inevitabili ripercussioni negative. Come sarebbe bello fendere i marosi della realtà con uno spirito equanime e distaccato che partecipa, ma non soggiace, sceglie, s’inoltra, tuttavia giammai sprofonda. Ho reso l’idea? No, non l’ho resa.
Meditazione, meditare, se non ti tuffi, se non ne intraprendi il correlato cammino, se non ne principii la pratica, rimarranno per sempre proponimenti teorici. Il distacco, la sensazione d’imperturbabile calma, di serena, costante e inalterabile distanza non si realizzano per scelta. Al contrario, sono l’eco di una mente meditativa. I legami con il passato s’attenuano nella misura in cui riesci a vivere ancorato – psicologicamente, emotivamente – al presente. Le aspettative concernenti il futuro si alleggeriscono pur senza inficiare le tue capacità progettuali.
Contempla lo spazio vuoto che ti ritrovi dinanzi. Contempla lo spazio vuoto che rinvieni nell’intimo. Contempla lo spazio vuoto che si crea quando, già stanco, poi smetti – naturalmente – di pensare. Uno dei modi per conseguire un’equilibrata mente meditativa consiste nel concentrarti – moderatamente, nonché metodicamente – sull’assenza: di oggetti, sensazioni, intenzioni. E le tue peggiori preoccupazioni, le percezioni d’inquietudini e assilli che ti attanagliano, tuo malgrado, con un ritmo pressoché meccanico, noioso e ripetitivo, si dissolveranno nell’arco di qualche settimana (quest’intervallo di tempo è una questione soggettiva).
In genere sei così abituato a identificarti con una tale congerie d’oggetti – a cui, per giunta, ritieni di non poter rinunciare – che il solo fatto di soffermarti sul vuoto potrebbe risultarti sgradevole. E, in effetti, non si tratta di una pratica obbligata. Le vie della meditazione sono tante … quanto gli esseri senzienti. Ma se familiarizzi con questo metodo potresti semplificare la tua vita viepiù rapidamente.
Meditazione sul benessere
Sintonizzati sul benessere. Per qualche attimo sei solo benessere. Avvertilo intimamente. La tua essenza è soprattutto benessere. Le nubi del tran tra si diradano. Lacci e lacciuoli non ti trattengono più. La tua forza interiore ha sradicato e divelto gli ultimi appigli di sofferenza. Ora sei libero. Non desideri nulla. Ciò che cerchi c’è già, è in superficie. Per rinvenirlo è sufficiente che tu cavalchi le onde di consapevolezza che via via si presentano. Quando sopraggiunge il respiro sali su quell’incommensurabile flutto. Non osservarlo, non appropriartene. E’ una circostanza che non posso descrivere in dettaglio. Si tratta solo d’esperirla.
I punti salienti sono: «Non concentrarti, perché tutto è già uno! Hai capito? Bene. Tutto è già uno!”; “Se sopraggiunge un pensiero accettalo, non rifiutarlo, è la tua vita che in quel modo comunica. Ti trasmette messaggi, più o meno palesi, talvolta persino in codice. Ma non ha intenzioni malevole. Vorrebbe solo che l’accettassi. Vorrebbe che accettassi la realtà per ciò che è, qui e ora, senza trasformarla, edulcorarla, camuffarla, poi fingere di esserne avulso, superiore. Sali su quel pensiero e lo vedrai dissolvere.»
Epilogo
La concisione con cui è scandita questa breve successione di appunti richiama l’essenzialità cui ciascuno dovrebbe improntare la propria vita. E in effetti uno dei primi passi per accedere agevolmente al tuo empireo mentale è cercare di comprendere prima ancora di ascoltare il messaggio subliminale che ti trasmette in codice il tuo frammento più cosciente. Senonché per entrare in meditazione ti sarà sufficiente adagiarti nello spazio interiore, centrare il tuo spirito nel punto o sul soggetto che gli è più propizio – è ciò che accade naturalmente quando l’ego ha mollato la presa – quindi seguire la deriva degli avvenimenti. Non tentare di cavalcare la scia delle circostanze, ma immagina di esser divenuto più calmo e lo sarai. Poi prefigurati una pioggia di benessere e l’energia ti seguirà dovunque.