Meditazione collettiva, flash mob, medmob, termini che stanno conquistando sempre più il lessico del panorama spirituale globale. Cenni sul loro significato. Quali sono i valori che richiamano, cui s’ispirano? Linee guida per la pratica relativa.
La meditazione non è una pratica fredda e asettica, non può essere disgiunta dai sentimenti. La chiave per aver successo nella meditazione è proprio l’amore disinteressato ed equanime. Quanto più ami, tanto più riuscirai a rilassarti, a mollare la presa e percepire l’unione con i tuoi amici, la società e tutto ciò che li trascende. Come diceva il maestro del mio maestro, un piccolo passo verso il non-essere egoisti. Un colpo all’uscio, aprii la porta, mi attendevo una folla, ma non c’era nessuno. Sicché realizzai all’istante tutte le mie vanità. E fu luce!
Meditazione e società
La meditazione è un esercizio fine a se stesso? Serve, cioè, a riscoprire essenzialmente la propria dimensione spirituale, o può condurre verso lidi più proficui e concreti? I benefici di routine sono diventati oramai quasi luoghi comuni: migliora efficienza, più chiarezza mentale, … Quasi tutti sappiamo come la meditazione lenisca la sofferenza (interiore), calmi e a volte mitighi decisamente gli stati d’ansia. Gli orizzonti esistenziali che dischiude sono così tanti che descriverli sarebbe davvero impossibile. Ma è tutto qui? Le implicazioni sul piano personale sono relativamente numerose, quelle sociali sembrerebbero un po’ meno. Innanzitutto la consapevolezza dei propri vissuti individuali, un’abilità più accentuata di discernere il vero dal falso, l’essenziale dal superfluo, una rinnovata capacità di adattarsi alle circostanze e alle evenienze più inusuali … E’ tutto qui?
L’ego diviene meno invadente, la personalità si cristallizza, l’empatia che si trasforma in compassione e insorge come un’onda di consapevolezza così impetuosa da sormontare o aggirare gli ostacoli con il solo esercizio del pensiero. E’ proprio questo il punto. non si tratta più del solito, direi quasi desueto, esperimento di convivenza sociale. Ben al di là dell’accettazione spirituale, ovviamente irrinunciabile, di ciò che è, si profila una nuova evenienza. I rapporti tra gli individui non s’intrattengono più su base esclusivamente egoica, ma reciproca e solidale.
Tuttavia, se la novità fosse solo questa saremmo ancora al livello di banali chiacchiere new age. C’è ben altro. Coloro che meditano sono più disponibili. Un conto è pregare l’intercessione di un Dio esterno, ben altro assumersi la responsabilità totale delle proprie azioni. Mentre la preghiera d’intercessione, come quella di ringraziamento, ovvero quasi tutte le forme di celebrazioni ripetitive sono tipologie rituali relativamente infantili atte a superare soprattutto le proprie paure, la meditazione consente di raccogliere l’energia intrinseca e proiettarsi all’istante verso il futuro.
Ribadito, quindi, il ruolo fondamentale della meditazione per introdurre l’elemento autoconsapevolezza tra gli individui e nella società, non rimane che trovare il modo per diffondere sempre di più questa nobile pratica senza interferire con le agguerrite organizzazioni spirituali (?) tradizionali.
Meditazione collettiva
Definirla meditazione è in parte inappropriato. Ma siccome la fase conclusiva di questa sorta di training è proprio la meditazione si può estenderne la denominazione al contesto complessivo. I tre momenti, le tre fasi successive che scandiscono questo nobile esercizio sono:
- una breve concentrazione iniziale utile per fissare rapidamente un determinato tema centrale;
- una congrua contemplazione introspettiva delle immagini o delle sensazioni come dei sentimenti associati al tema centrale;
- la meditazione vera e propria tesa al superamento di qualunque formazione mentale per spaziare nel cielo limpido di una coscienza relativamente libera dalle nubi pensiero che offuscano la percezione di “ciò che è” la chiara luce della mente.
A questo punto credo sia meglio procedere subito con degli esempi. Supponiamo di voler praticare una meditazione collettiva per il beneficio di uno specifico gruppo di persone o per favorire la risoluzione di una particolare emergenza. L’importante è suscitare un momento meditativo d’intensa consapevolezza. Per illustrare l’esercizio nel modo più appropriato possibile sarà meglio riferirsi ad accadimenti reali. … Le iniziative on line non mancheranno. Chiunque intenda organizzarle, ad esempio su Facebook, Twitter o Google Plus (i links sono alle nostre pagine, in fondo trovi quelli più specifici), può rifarsi – tra l’altro – alle linee guida di questo stesso articolo.
Altre indicazioni di carattere generale potrebbero essere le seguenti. Bisogna realizzare una sinergia trasversale al di la’ delle differenze di colore, condizione sociale, orientamento religioso, sessuale o politico! Esprimere globalmente la propria presenza in ciò che si sta facendo! Consapevoli di vivere un momento di unità, tutti assieme, qui e ora!
Epilogo
Le ricchezze dello spirito! Come fai a coltivarle se non hai un minimo di benessere? I veri giardinieri, sia quelli dell’anima che esteriori sanno bene che in realtà trascendenza e materialità vanno di pari passo. Elimina le erbacce del giardino … interiore (?). Quelle che rubano il sostentamento indispensabile per crescere, per sopravvivere.