75 – Che significa non-dualità?
In merito ci sono più opinioni. Ma forse è solo una questione linguistica. Rispondo – quindi – riportando prima un concetto estrapolato dalla saggezza buddhista.
«Nondualità significa che luce e ombra, lungo e corto, nero e bianco possono essere sperimentati soltanto in dipendenza l’uno dell’altro; la luce non è indipendente dall’ombra, né il nero dal bianco. Non ci sono opposti, soltanto rapporti interdipendenti. Nello stesso modo, il nirvana ed il mondo ordinario del dolore non sono due cose distinte, ma correlate. Non c’è nirvana tranne che dove c’è sofferenza; non c’è mondo della sofferenza separato dal nirvana. Perché la loro esistenza non è reciprocamente esclusiva». (Lankavatara Sutra)
Senza la bruttezza, che è disarmonia, non potremmo riconoscere nemmeno la bellezza. Naturalmente vi può essere anche una bruttezza armoniosa che, quindi, diviene bellezza. E senza il male non potremmo nemmeno riconoscere il bene. O viceversa. Pertanto gli opposti sono complementari. Potrà prevalerne uno, o l’altro. Ma saranno comunque inscindibili. Con questo voglio dire che la realtà non può essere tutta bella o tutta brutta. Ma è l’insieme di vari e differenti gradi o livelli di amore e di odio, di gioia e tristezza …