Gli insegnamenti del Buddha sono così semplici e diretti. Se li trovate complicati, è solo perché voi li avete resi tali. Potete anche pensare: “Ho una laurea e ho accumulato tutta questa conoscenza, tuttavia ancora non riesco a capire come cominciare a esercitarmi nel Dharma”. Il rimedio è dare una bella occhiata alla vostra stessa mente. (Lama Thubten Yeshe, “Energia di saggezza”)
Come mai il Buddha Gutama Siddharta s’interessò così tanto della sofferenza al punto che cercò a tutti i costi una via per lenirla, se non superarla definitivamente? I sentimenti che gli suscitò l’incontro con l’umanità reale e derelitta furono così travolgenti da sospingerlo a investigare sino a trovare un rimedio. Pur non essendo un maestro di logica si rese subito conto che verità e realtà hanno la stessa natura e che quindi la chiave per aprire il cancello della beatitudine – cioè della tranquillità di spirito – è qui.
La chiave è ora, nell’istante, nell’adesso, nel senza tempo. La chiave è nell’attimo che non comporta attività, nella pausa di silenzio tra due pensieri, tra due respiri … Quella pausa è la meditazione.
Qualunque sia il nostro intendimento, la nostra azione, la decisione, noi agiamo sempre tramite la mente. Il Buddha storico si rese conto che per migliorare il proprio approccio esistenziale è indispensabile disciplinare la mente quel tanto sufficiente per indirizzarla verso quegli ambiti che possano apportare subito benefici. Il suo movente più immediato fu pertanto l’amore. Lo spirito che l’animava fermamente positivo. l’indirizzo che seguì decisamente costruttivo. Tre qualità che i meditanti più esperti riconosceranno anche negli stati d’animo risultanti dalla meditazione.
Naturalmente un conto è riflettere sull’epigono Buddha, ben altro discutere del Buddhismo come religione. Il Buddhismo non è un fenomeno unitario. Le sue correnti hanno tradizioni così distinte che si stenta persino a riconoscerle simili. ma le valenze di ricerca interiore convergono sempre in un unico punto. La presa d’atto di “ciò che è la vita. Anche se i metodi di realizzazione sono ovviamente diversi, la priorità è sempre la consapevolezza.
Articolo del 01-08-11.