Io sono contro la violenza, così come dubito della cosiddetta non-violenza. Ma proprio per questo sento la necessità d’investigare, nel modo che mi è più congeniale, ossia riflettere in prospettiva spirituale, sui veri motivi che sospingono taluni verso il baratro dell’insensatezza.
Chi sono i violenti, i facinorosi? Il risultato di una meditazione, sui generis, su chi siano i veri violenti. Il motivo per cui l’ho scritta? Perché ritengo che in merito ci sia davvero una gran confusione. Ascolto di continuo che bisogna isolare i violenti senza chiedersi come mai esistano persone così esasperate da dover ricorrere come ultima chance all’unica risorsa che gli sia oramai rimasta, la violenza tout court, la violenza immotivata, la violenza dell’animale ferito che pur di non subire una lenta agonia si ribella riscoprendo il dono più sacro che la natura o il divino abbiano mai avuto la genialità di donargli: il coraggio! Il coraggio di riaffermare, fosse l’ultima, ancora una volta il proprio diritto ad esistere.
Meditare sulla violenza
– Violenti sono gli amministratori che percepiscono emolumenti pantagruelici al confronto dei modesti stipendi di lavoratori ben più qualificati e operosi.
– Violenti sono quei politicanti che costringono chicchessia all’inedia omettendo di creare le condizioni adatte per poter sopravvivere.
– Violenti sono tutti coloro che pur essendo agiati evadono il fisco, non pagano le tasse.
– Violenti sono gli imbonitori massmediatici che con l’uso distorto della retorica propagandano interpretazioni fuorvianti.
– Violenti sono gli opportunisti arroccati su privilegi – soprattutto economici – ottenuti con scaltrezze legaliste che definiscono merito.
– Violenti sono coloro che non prestano soccorso agli ammalati o non contribuiscono ad alleviare le loro sofferenze.
– Violenti sono tutti quelli che antepongono l’interesse personale al beneficio collettivo.
– Violenti sono quei clerici che prima predicano la moralità, ma poi si vendono per trenta denari.
– Violenti – estremamente violenti – son tutti coloro che non vogliono condividere il superfluo con chi non ha – suo malgrado – nemmeno il minimo necessario.
Epilogo
Ciascun pensiero individuale deve convergere per la soluzione pacifica dei problemi.
Articolo del 01-04-12.