Oggi mi tocca introdurre l’inesprimibile, ciò che può essere appena appena accennato. Se sei curioso, se cerchi ancora il quid che possa rivelarti il mondo intero, seguine in silenzio la lieve, tenue traccia, ma senza impegno per non dimenticare ancora che ciò che cerchi è sempre stato qui: è, semplicemente, te stesso.
Il mantra del silenzio
Costanza, l’allegra, la festosa, l’antiribelle,
rammenti ancora quando quel dì, era notte,
mi chiedesti asilo sul cuscino verde,
seduta e poi silente, ma con lo sguardo in estasi,
con gli occhi semichiusi, ma che ridevan sempre;
rammenti quando felina mi dedicasti un bacio
scandendo a chiare lettere, questo è per sempre?
Già, era per sempre, finanche quando la tua presenza eterea
sfumò col bel ricordo tra le dolenti pieghe
di un tempo che benché lo percepisci antico
tornava ancora con le cicale amiche
a salutare il luglio a mezzo canto,
il mantra del silenzio che se lo cerchi,
ma sì, è una fortuna, dacché ritorna sempre.