Chi sono io? Chiudo gli occhi. Mi rilasso, mi distendo, scendo in profondità. Cosa c’è dietro la coltre delle nubi pensiero che offuscano il mio cielo interiore? Un po’ di pazienza durante cui ignoro lo sfarfallio mentale e riscopro una straordinaria serenità di spirito. Come al solito me ne vorrei appropriare, ma se non sei abbastanza profondo non riuscirai nemmeno a riviverla perché in realtà, ben lungi dall’essere un semplice dono del cielo, è l’incontro con la parte più intima di te stesso.
L’ignoranza di sé
L’anima che dipende
in questo caos inusito (inusitato)
da un quid intermittente
che lampeggia come un semaforo,
ma dai colori astrali,
mi sfugge o sembra priva
del classico mordente
di chi sa tutto giacché lo crede,
fintantoché non vede sbigottito
la comi-tragica finzione in cui è caduto,
finché non vede che tutto ciò che ignora
è l’ignoranza di sé, della sorgente intima
che non rammenta più.