La meditazione non accetta mai compromessi morali come la religione. Mentre le religioni si vendono e rivendono da secoli per trenta denari rinnegando quasi sempre le istanze più pure dei loro rispettivi epigoni, la meditazione, che non ha una dottrina, ma è soprattutto consapevolezza, rimane indifferente.
Meditazione è libertà, dal conosciuto, da tutto ciò che ti è stato sinora insegnato, inculcato, inoculato, dai cosiddetti educatori, dai mass-media, da ogni genere di esemplare benpensante tu possa avere mai incontrato sul tuo semplice, fors’anche umile, ma straordinario, miracoloso cammino.
Sorrido, perché in questa pur breve introduzione ci sarebbero già gli elementi per suscitare la preoccupazione di ben più di qualcheduno. Tuttavia tranquilli, non siamo gli ultimi rivoluzionari della morale ricomparsi nel web. Semmai il nostro scopo è la chiarezza. Ma tant’è! Cercare di essere sinceri, oggi come ieri, è la motivazione migliore per cominciare ad essere disprezzati.
Eppure il pallino ce l’avrei. Di tanto in tanto mi sovviene il ghiribizzo d’intraprendere una via più schietta. Sennonché poi mi rendo conto dei miei limiti, delle paure che ancora mi attanagliano e mi fermo. Già, le paure. la maggior parte di noi credono di averle superate, se non di non averne mai avute. Nondimeno la paranoia, edulcorata, sottile, di svariati tra i più comuni sentimenti le tradisce subito. Se non sei abbastanza consapevole di “ciò che è”, di cosa sia o rappresenti o comporti davvero il problema che di volta in volta ti si presenta o frappone, la paura e la sofferenza, anche se nell’ombra o in secondo piano, ti seguiranno sempre. Vera meditazione è soprattutto libertà dalla paura.