Ricevo spesso richieste d’informazioni riguardo corsi di meditazione validi. Non ho dubbi che ve ne siano, ma per me la meditazione migliore rimarrà sempre e in primo luogo quella che accade spontaneamente o, per lo meno, quella favorita da condizioni ambientali utili. Al contrario, i condizionamenti, seppur meditativi – cioè finalizzati a conseguire uno stato d’animo vigile ed equanime, una presenza di spirito vigorosa e puntuale – salvo rare eccezioni sono spesso da rigettare.
All’incirca tre ore al giorno vivo praticamente nel web. Se volete rintracciarmi è difficile che mi troviate in un luogo fisico. La mia dimora abituale è la rete. Lo spazio dove intrattengo rapporti virtuali, incontro gli amici chiacchiero, comunico, dialogo, discuto, lavoro e mi diverto. Solo in parte, ovviamente, per il resto amo gli spazi aperti, mare, montagna, campagna, che sono la mia seconda pelle. Ma si tratta di territori dove non mi soffermo a lungo.
Gli spazi incontaminati, la presenza di grandi alberi, la vicinanza con le vette fisiche – che richiamano inevitabilmente e di riflesso quelle dello spirito – favoriscono il relax, alleviano lo stress e incoraggiano la meditazione. E’ un processo spontaneo, naturale. Ora, direte, ma perché lo scrivi? I criteri d’igiene fisica e mentale sono così arcinoti che oramai se ne rendono conto quasi tutti. Ne siete proprio sicuri? Prendete il primo mezzo di trasporto utile e recatevi sollecitamente nel luogo più ameno e al contempo raggiungibile. Passeggiate in libertà, poi sedete e immedesimatevi, identificatevi, compenetrate al massimo l’ambiente naturale circostante. Vi assicuro che in realtà è la migliore meditazione possibile.