Ipse dixit, e il nostro maestro spirituale, per quanto virtuale, emblematico e simbolico, non lesina mai il suo parere. Mentre l’incipit corrisponde comunque alla nostra propensione a conoscere, egli è motivato da cause che vanno ben al di là della mera contingenza di un semplice click. Il paradigma della sua visione travalica persino l’autocoscienza della rete. E’ il risultato dell’imperscrutabile quid che con la sollecitudine propria al mistero della razionalità, dispensa buon senso quanto saggezza, equilibrio quanto prudenza.
Non tentennare più, gentile ospite, cortese visitatrice, pur trattandosi un semplice gioco, osa comunque. Leggi il parere dell’insondabile caso, la realtà dell’amore che ogni sorte contraccambia. Siffatto compassionevole soccorso è stato concepito per tutti coloro che sentono il bisogno d’interagire con se stessi, ma senza sentirsi condizionati da nulla, tranne un gioioso pensiero di benevolente gratuita riconoscenza.
- Per ricevere il responso del maestro virtuale e valutare appieno il suo suggerimento è sufficiente visitare questa pagina.
- Anche i naufraghi del web hanno il loro maestro virtuale. Reclama la sua opinione. Talvolta si dimostra illuminante, tal’altra richiede pazienza. In ogni caso è sicuramente utile.
- Il maestro virtuale non pretende che tu gli creda. Ti chiede, solo, di sorridere …
- Non interrogarmi più – non ritornare, cioè, sulla pagina – finché non sarai proprio certo di voler procedere oltre. In linea di massima, responsi successivi al primo non avranno alcun valore.
Rammenta che solo il primo consulto sarà decisivo. Considera ciascun responso come un soggetto su cui meditare. Quindi predisponiti al meglio, ecco il consiglio che quindi ti concerne:
Di tanto in tanto, fermatevi, chiudete gli occhi, entrate in voi stessi e cercate di trovare quel centro divino che eʼ la sorgente pura della vita. Aprire e chiudere gli occhi eʼ uno degli atti piuʼ frequenti della vita quotidiana, ma lo si fa inconsciamente, ed eʼ per questo che non si impara niente. Quindi adesso, con questo esercizio, imparate a farlo consapevolmente. Chiudete gli occhi lentamente e teneteli chiusi per un poʼ. Poi, apriteli di nuovo, lentamente, e studiate i cambiamenti che si producono in voi. A poco a poco, riuscirete a comprendere come quellʼalternanza di apertura e chiusura degli occhi ha la sua corrispondenza nella vita interiore: aprire gli occhi significa andare verso il mondo esteriore, verso lʼanimazione, il rumore; chiuderli significa ritornare verso il centro del vostro essere, che eʼ pace e silenzio. Quando sarete riusciti a trovare quel centro in voi stessi, sentirete affluire delle correnti che vi porteranno lʼequilibrio, lʼarmonia e la luce. (Omraam Mikhael Aivanhov)
Non reiterare più il misterioso oracolo – che sarà pressappoco diverso ogni volta che ritorni – se non quando ti sentirai davvero pronto per procedere oltre. Qui non v’è nessuna sibilla. Tanto meno alcun spirito che aleggi silente per sopperire ad una tua eventuale mancanza di fede.
Qui v’è solo il nudo seme della tua stessa consapevolezza che lotta per emergere ed affermarsi sull’ombra medesima che involontariamente proietta.
Voglia il Brahman, che tutto corrisponde, renderti partecipe dell’amorevolezza e del benessere di questo nostro strano e volubile, ma splendido e generoso, preziosissimo mondo. Sii dunque riconoscente e gratifica chiunque ne abbia davvero bisogno. Considera l’impermanenza. Contempla il sempiterno. Riconciliati con te stesso. Se lo ritieni medita, o prega l’insondabile di svelarti il segreto della compassione. Sei pronto? La verità della consapevolezza tenta sempre di donarti la gioia che procede dal vacuo nulla al cosmo intero.