Se l’alba che ora incontri quando apri gli occhi al mondo non è così solare da vederla radiosa, sappi che sei finito in un limbo di anime dormienti prive, al momento, di qualunque speranza. Soggetti intimoriti dal più e dal meno che si debilitano moralmente al punto da perdere contatto con sé stessi.
Fintantoché persisti a vagheggiar colline, a contemplare i mari per risalir sentieri che impervi ti conducono a quelle mezze cime di mille e uno mondi … Oddio, la fantasia ti avvinghia a immaginar castelli che si stagliano immobili nell’aria ferma e tersa. Fintantoché la mente ti possiede – mentre sei tu l’autore delle tue stesse illusioni – ne rimarrai sopraffatto.
Ora taci e osserva quieto l’orizzonte di ogni sensazione. Concentrati con delicatezza sulla Sorgente. Tralascia i dettagli, persisti e reitera quando possibile; e non appena sopraggiunge la calma preservala, proteggila con cura.
Procedere da soli lungo l’assurdo cammino che condurrebbe dal proprio sé al non-sé, ossia la via per realizzare il Sé supremo, il Sé che senza uguali include tutto ciò che vive e ha coscienza; procedere da soli, l’hai visto, è quasi vano.
Rammenta, tuttavia, che dietro il velo delle apparenze che con tanta astuzia ti celano la Verità – il nucleo, l’apice, il centro, l’essenza – c’è un mondo così ricco di sorprese che dirsi soli sarebbe quasi menzogna. Prega la Luce, prega la Coscienza, d’accompagnarti lungo il non-cammino.
Qual è lo scopo, entrare in sintonia con l’universo sovrasensibile? Per guarire o star meglio … E se non ci credessi? Pazienza, ma – per lo meno – abbi fiducia nella Natura e lascia … che il tuo corpo respiri.